SIRIO, LA NAVE E LA STELLA
Ci sono storie che ci chiamano…
…. che arrivano da lontano, fino a toccarci. Fino a chiedere prepotentemente di essere raccontate, affinché la memoria non muoia. Affinché possano vivere.
Così è avvenuto per la storia del piroscafo Sirio. Una serie di coincidenze, che non sono mai tali in verità, mi ha portato ad appassionarmi a questa tragica vicenda.
Tra il 1876 e il 1976, sedici milioni di italiani sono emigrati all’estero. Più di tre milioni i Veneti.
La famiglia Serafini, qui ritratta in foto, vendette i propri beni, e partì nel 1906 dal paesevicentino di Arzignano, fino a raggiungere Genova ed il piroscafo Sirio diretto in Brasile. Due giorni dopo, il 4 agosto, la nave era particolarmente sovraccarica e lanciata su una rotta non prevista, allo scopo di imbarcare ulteriori migranti. In una giornata limpida, soleggiata e senza vento, urtò uno scoglio a 15 miglia dalle coste spagnole.
L’ urto fu di una potenza tale che centinaia di persone stese in coperta furono scagliate in acqua e cominciarono ad annegare.
Scoppiarono le caldaie, ed altre decine di persone ammassate sottocoperta perirono soffocate o bruciate.
Nel frattempo, fra il panico, la totale disorganizzazione e una probabile acredine fra Italia e Spagna, il Sirio non ricevette sufficienti aiuti. Si salvarono tutti i marinai e il capitano, mentre un numero indefinito di persone, da 200 a 700 unità, soprattutto famiglie italiane, morirono di sete, fame, sale e sole durante i 16 giorni di agonia della nave.
Alcune testimonianze riportano che nel frattempo due vescovi presenti sulla Sirio benedicevano i naufraghi e incitavano alla preghiera, fino a morire con i fedeli.
Felice Serafini, tornato al paese insieme ai due figli sopravvissuti, fece causa
alla compagnia navale ma l’avvocato che doveva difenderlo patteggiò con la stessa e con il governo italiano, liquidandolo con il rimborso di 3 biglietti del viaggio e denunciandolo per prematuro abbandono della nave ossia per‘rinuncia volontaria al viaggio’. Tutta la faccenda venne presto insabbiata, nonostante un piccolo museo spagnolo raccolga i resti del naufragio e di chivi perse la vita. Il capitano morì di crepacuore due mesi dopo.
Lo spettacolo
La storia unisce brani documentari sulla situazione socio culturale dell’Italia primi ‘900, e sull’immigrazione, espressi da una ‘voce popolare’, alle narrazioni in prima persona della protagonista Amalia. I brani musicali sottolineano le atmosfere dell’epoca, i sogni di gente semplice, le gioie della maternità, il viaggio.
Struggenti momenti di poesia e pathossi alternano alla spensieratezza di brani gypsy, klezmer e popolari italiani.
Per questo spettacolo abbiamo immaginato molta musica, la musicaklezmer, gitana. I canti dei migranti. Anche De Gregori interpretò la canzone originale del Sirio. Con la voce di Veronica Talassi e il sound dei Dadaiko, lo spettacolo ”Sirio, la Nave e la Stella” ha assunto spessore e personalità: è la storia di una famiglia, di una donna.
Di una grande speranza.
Di un grande dolore.
Abbiamo sognato la vicenda fin dall’allegra partenza, raccontata dalla stessa Amalia Dal Lago in Serafini, secondo documentazioneritrovata anche dal giornalista Gian Antonio Stella e da una nipotedei Serafini (la signora Luigina, tutt’ora abitante ad Arzignano).
Abbiamo parlato personalmente con un’altra discendente, l’avvocato Silvia Guarda, neomamma di…. Alice Amalia.
Silvia ricorda che sua nonna Amalia (nipote di Amalia DalLago morta sul Sirio nel 1906) le raccontava che il padre Ottavio non parlava mai della tragedia a cui era sopravvissuto a soli 6 anni.
SIRIO, LA NAVE E LA STELA
Spettacolo per musica e voce di Veronica Talassi ”
Storia di un Titanic che nessuno ricorda
con il trio Dadaiko
Per dar voce agli emigranti di sempre e denunciare una giustizia negata…
Dura circa cinquanta minuti. Si può realizzare ovunque.